Elisa e il lavoro all’università di Leeds

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Nome: Elisa

Età: 31

Italiano di: Verona

Professione: Graduate Education Coordinator presso la University of Leeds – in pratica lavoro in amministrazione universitaria in un ruolo di supporto a dottorandi.

Corso di studi: Laurea in lingue e letterature straniere in Italia, poi Master e dottorato in Russian Studies qui in UK.

Da quanto tempo vivi in UK e cosa ti ha spinto a trasferirti qui? Dall’ormai lontano 2006! In Italia era come se mi mancasse qualcosa e non è stato difficile partire. Sono arrivata qui pensando di restare un anno o due, semplicemente per voglia di provare a vivere in un posto nuovo e attratta da questo Paese e dalla possibilità di proseguire gli studi in un ambiente più stimolante di quello italiano.

Che conoscenza avevi dell’inglese al tuo arrivo? Piuttosto buona. Scrivevo già con facilità, parlavo abbastanza bene, la cosa più difficile i primi tempi era capire gli altri, non essendo abituata agli accenti madrelingua – un’ora di lezione richiedeva un enorme sforzo di concentrazione!

Hai trovato subito lavoro nel tuo campo? Se no, qual è stato il tuo primo lavoro? Ho capito solo nell’ultimo anno quale fosse esattamente il mio campo…! Sono arrivata come studente, che sicuramente ha agevolato le cose. Fin da subito, ho avuto l’opportunità di lavorare per qualche ora alla settimana in una biblioteca di lingue all’università e da lì ho ricavato qualche lavoro temporaneo in altri uffici del centro linguistico. Dopo il Master ho faticato un po’, credevo ingenuamente che non sarebbe stato poi così difficile trovare un buon lavoro mentre in realtà sono sopravvissuta con vari lavoretti temporanei, fino a quando ne ho trovato uno più stabile in un ufficio. In seguito ho iniziato un dottorato (con borsa di studio ma spesso lavorando part-time per dare una struttura alle mie giornate!), che ho completato pur avendo capito a metà strada che la ricerca non fa per me…e sono infine approdata a lavori ‘dietro le quinte’ in università, prima a Manchester e poi a Leeds, e per il momento sono soddisfatta di essere rimasta in ambiente universitario passando al lato amministrativo.

Come ti sentivi appena arrivata e come ti senti adesso? All’inizio era tutto bellissimo: un nuovo luogo (avevo già fatto esperienze di pochi mesi all’estero) e una nuova vita da scoprire, contatti con gente di tanti Paesi diversi grazie all’ambiente studentesco e a una città cosmopolita e aperta come Manchester… Ora sono più nostalgica, penso di più alle mie origini e al mio percorso e sono un po’ stordita dalla consapevolezza di quanto tempo ho passato qui. E paradossalmente, tante cose che all’inizio non mi pesavano, ora a volte mi stancano.

Quali sono le maggiori difficoltà riscontrate in UK? E quali invece gli aspetti positivi e i suoi punti di forza che ti hanno fatto capire che era la scelta giusta per te? A parte il grande clichè del clima, che non pensavo potesse davvero influire ma che a volte fatico a sopportare (invece di essermi abituata!), trovo che più a lungo sto qui e più conosco approfonditamente la società e le abitudini, fatico a condividere certe mentalità (e situazioni) – ma del resto ciò avviene anche in Italia per certe cose, e penso proprio che avverebbe ovunque (non escludo di cambiare paese prima o poi).

L’aspetto più positivo e che mi rincuora anche quando sono un po’ stufa, è la flessibilità e creatività del mondo del lavoro qui: cambiare lavoro anche piuttosto spesso non è strano, specialmente per continuare a migliorare la propria posizione e realizzarsi; ci sono tante opportunità di fare esperienza in lavoretti da studenti senza sacrificare troppo gli studi; esistono professioni che mai avrei immaginato (tipo quella che faccio ora) e a volte anche una certa flessibilità nei modi di gestirle, si può fare carriera anche da molto giovani e spesso si vede quella famosa meritocrazia che tanto manca in Italia. E’ tutto in movimento, sembra che tutto sia possibile se ci si investe tempo e impegno, mentre la mentalità lavorativa italiana, crisi o non crisi, mi sembra tanto statica…

Qualche consiglio agli italiani che sono in partenza e cercano lavoro nel Regno Unito? Cosa credi non possa mancare nella ricerca lavoro? Sicuramente non può mancare la pazienza (che a me a volte è mancata).. Ci vuole tempo prima di sistemarsi lavorativamente, specialmente se si cerca di inserirsi in un ambito specifico. Un consiglio ovvio è quello della conoscenza della lingua e poi avere la volontà di immergersi e arrivare a conoscere bene la cultura locale. Bisogna inoltre avere la capacità di adattarsi temporaneamente ma impegnandosi allo stesso tempo a tenere d’occhio le opportunità, cogliendo tutte quelle possibili, anche e soprattutto se sono vere e proprie sfide – non si sa mai dove si può arrivare, o perlomeno io proprio non lo sapevo! E magari, non puntare solo su Londra, nelle grandi città del nord si sta bene, la vita è meno frenetica e le opportunità esistono!

Condividete la vostra storia con noi. Scriveteci a cvandcoffee@cvandcoffee.com per raccontarci la vostra esperienza inglese.

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