Quando un CV può fare la differenza: la storia di Maria Grazia, Credit Controller

Nome: Maria Grazia M.

Professione: Credit Controller

Quando sei arrivata a Londra? A gennaio 2013, quasi due anni fa.

La tua formazione? Sono laureata in Economia e commercio, poi ho lavorato in ambito amministrativo e nella contabilità: rapporto con i clienti, emissione e registrazione fatture e soprattutto recupero crediti.

Come mai hai deciso di partire? L’azienda per cui lavoravo ha chiuso e a Londra abitava già il mio fidanzato, quindi è stato il momento migliore per raggiungerlo.

Come era strutturato il tuo CV quando sei arrivata? All’inizio avevo un CV fatto in modo molto casalingo da me, infatti il mio fidanzato che già conosceva la competitività del mercato del lavoro in UK mi ha subito introdotto a CV&Coffee per metterlo a posto.

Come era il tuo livello di inglese all’arrivo? Sufficiente per la sopravvivenza. Sono riuscita comunque a sostenere i primi colloqui, però non ero molto pronta.

I primi colloqui erano per lavori nel tuo settore? No, assolutamente. Sono arrivata a gennaio 2013 e mi sono rivolta a CV&Coffee una settimana dopo il mio arrivo. Sentendomi insicura sul mio livello di inglese, avevo pensato insieme a Teresa di puntare innanzitutto sul customer service per trovare un primo lavoro il prima possibile. Avevo già maturato esperienza in questo settore in Italia, lavorando per un’azienda farmaceutica proprio nel customer service.

Come è cambiato il tuo CV? Abbiamo puntato su queste mie abilità nel servizio clienti e ne è uscito un CV tutto nuovo, pronto per essere usato per la ricerca in questo settore. Nel giro di un mese e mezzo ho trovato direttamente due lavori: uno da UpperCrust, come venditrice da banco, preparazione caffè e operazioni di cassa. Visto che iniziavo alle due di pomeriggio, ho trovato un altro lavoro di mattina come leaflet distributor per Specsavers. Ad ogni modo nel giro di due mesi da Specsavers mi hanno chiesto di far parte del team all’interno del negozio, anche perché secondo i loro calcoli avevo ottenuto ottimi risultati nella distribuzione dei volantini. Da quando ho iniziato a lavorare a tempo pieno nel negozio, ho abbandonato caffè e panini e mi sono dedicata totalmente all’assistenza clienti e alla vendita di occhiali. Mi hanno cambiato ruolo circa tre volte nel giro di un anno e mezzo, aumentandomi responsabilità di volta in volta.

A un certo punto ti sei sentita pronta a cercare lavoro nel tuo settore. Sì, dopo circa un anno di lavoro nel customer service. Volevo tornare al mio obiettivo principale, cioè trovare un lavoro simile a quello che avevo prima di trasferirmi.

Ti sembrava di aver migliorato anche la conoscenza dell’inglese? Lavorando da Specsavers ho migliorato molto il mio inglese perché comunque dovevo parlare con tutti i tipi di clienti e ho avuto modo di sentire molti tipi di accenti, dallo scozzese all’indiano. È stata un’ottima palestra anche perché buona parte del lavoro veniva svolta al telefono. Inoltre, molti miei colleghi erano inglesi e anche questo è stato di grande aiuto per il mio apprendimento.

Che lavoro cercavi esattamente? Assistant accountant o credit controller, per facilitarmi cercavo anche le posizioni in cui fosse richiesta la conoscenza dell’italiano.

Come hai cercato lavoro questa seconda volta? In realtà facevo domanda usando il mio vecchio CV, cioè quello che avevo usato per cercare lavoro nel customer service. L’avevo nuovamente riadattato da me, ma comunque non andava bene: era diventato più lungo di due pagine, non era proprio specifico rispetto a quello che cercavo e non facevo menzione delle mie esperienze e dei miei successi nel settore.

Che feedback hai ottenuto inizialmente? Avevo iniziato a cercare lavoro come credit controller a gennaio 2014, ma a fine estate non avevo ancora ottenuto alcun riscontro. Anzi, a un certo punto in seguito a una mia candidatura mi hanno anche risposto via email dicendomi che il mio CV era troppo scarso, che Londra è una città molto competitiva e che quindi secondo loro stavo perdendo tempo.

Perché hai deciso di rivolgerti nuovamente a CV&Coffee? Dopo tanti mesi di ricerca e nessuna risposta, mi è venuto il sospetto che il CV non fosse ben focalizzato sul nuovo target e che non avessi messo bene in evidenza le mie qualità ed esperienze più in linea con la nuova ricerca.

Com’è cambiato il CV questa volta? Quando avevo leggermente modificato il mio vecchio CV, avevo tenuto esperienze che non erano importanti per la nuova ricerca e a cui invece avevo dedicato inutilmente troppo spazio. E viceversa: i lavori che avevo svolto nel recupero crediti in Italia non avevano lo spazio che avrebbero dovuto avere. Il nuovo CV ha potenziato la parte delle mie competenze e ha messo in evidenza il fatto che in realtà possedevo già anni di esperienza nel settore.

La tua esperienza in Italia è stata presa in considerazione? Direi di sì, perché durante i colloqui mi hanno chiesto sia di parlare dei due lavori che avevo fatto in Inghilterra, sia di raccontare per bene cosa avevo fatto in Italia, soprattutto  nell’ultima azienda per la quale avevo lavorato come credit controller per quattro anni.

Hai notato delle differenze rispetto a prima in termini di feedback? Direi proprio di sì. Ho usufruito della consulenza di CV&Coffee a metà settembre e nel giro di due settimane mi hanno chiamato per due colloqui. Ne ho fatto uno a fine settembre e un altro a inizio ottobre, entrambi per posizioni di credit controller. Il secondo colloquio è andato bene e infatti mi hanno presa, il primo invece poteva andare meglio, forse ho sbagliato qualche risposta.

Hai riscontrato la presenza di domande ricorrenti in questo tipo di colloqui? Entrambe le volte mi hanno chiesto informazioni molto puntuali e pratiche: quanti clienti gestivo, quali sono stati i miei risultati, che percentuale di crediti riuscivo a recuperare, quante persone c’erano in azienda e in che modo si collaborava. Mi hanno anche chiesto se avevo io delle domande da fare e in base a quello che chiedevo prendevano appunti.

Come ti sei preparata al colloquio? Ti sei informata sull’azienda? Mi ero preparata sia sulle aziende visitando il loro sito e informandomi sulle loro attività, sia sulle tipiche domande da colloquio e devo dire che è stato molto utile. Sono stata pronta a rispondere a quasi tutte le domande che mi hanno fatto, molte coincidevano appunto con quelle classiche. Mi ero anche studiata il mio CV parola per parola, infatti mi hanno chiesto anche di parlare dei miei precedenti lavori.

Quali sono secondo te le competenze che più vengono richieste a un credit controller? La precisione e il lavoro di squadra, oltre alla capacità di saper lavorare anche in modo indipendente.

Ci sono differenze tra i ruoli di credit controller in Italia e nel Regno Unito? Dipende dalle regole interne delle singole aziende, però generalmente la parte relativa alla conoscenza dei clienti, allo stabilire con loro le date di pagamento e al controllare che esse vengano rispettate è abbastanza simile. Certamente i colleghi che trattano il mercato tedesco e olandese sono molto più rilassati.

Tu ti occupi del mercato italiano? Sì, insieme a una fetta di mercato inglese. Uso entrambe le lingue al lavoro, a seconda dei clienti

Che siti hai utilizzato per la ricerca? All’inizio usavo la maggior parte dei portali online, come ad esempio CV-Library, Totaljobs e tanti altri tra cui Hays, più legato al mio ambito. Da quando mi hanno consigliato di iscrivermi a Glassdoor ho usato principalmente quello. Si tratta di un sistema che riesce a gestire tutti gli altri sistemi di reclutamento, rende tutto più rapido e semplice.

Sei soddisfatta del tuo nuovo lavoro? Sì, corrisponde a quello che stavo cercando. Il lavoro è molto più interessante di quello che facevo prima, l’ambiente è molto carino, simpatico e amichevole. Voglio comunque migliorare, però si va avanti passo dopo passo. L’azienda ha circa venti anni, ma sta ancora crescendo.

Progetti futuri? Ora sono molto impegnata e non ho riesco a studiare seriamente. Mi sono già iscritta però agli ACCA [Chartered Certified Accountant], la certificazione per eccellenza come accountant qua in UK. Tornare a studiare dopo tanto tempo, tra l’altro in una lingua che non è la propria, è sicuramente molto faticoso ma altrettanto utile. Il mio titolo di studio qua lo considerano troppo vecchio, perché risale a dieci anni fa e quasi non lo guardano più. Questo percorso dura 3 anni, durante i quali bisogna presentare 14 papers e in cui si devono fare 2 anni di esperienza, siano essi svolti prima, durante o dopo il periodo di studio.