Nicola, una laurea in Psicologia e un lavoro nel Customer Service

Nome: Nicola

Età: 32

Italiano di… Vicenza, Thiene per l’esattezza.

Cosa fai a Londra? Italian Customer Service Executive per casinò online. Alla fine della fiera è un call center.

Percorso di studi: Laurea in Psicologia del Lavoro

Da quanto tempo vivi a Londra e perché hai deciso di andare via dall’Italia? Da 3 anni. Non ho lasciato l’Italia per motivi di lavoro. All’epoca avevo un contratto a tempo indeterminato però non ero soddisfatto. Londra mi è sempre piaciuta e mi sono sempre sentito a casa tutte le volte che ero venuto qui prima di trasferirmi. Già ai tempi dell’università volevo prendere armi e bagagli e trasferirmi. Alla fine ho trovato il coraggio nel 2009 e sono partito.

Dopo quanto tempo hai trovato lavoro? A parte i primi 3 mesi durante i quali ho fatto un corso di inglese per migliorare la lingua, ho sempre lavorato, prima in un ristorante, partendo dal basso, e poi dove sono adesso.

Qual è stata la tua più grande difficoltà nella ricerca di un lavoro? La difficoltà sta tutta nel tipo di lavoro che si cerca. Per i lavori basic nella ristorazione, basta solo un po di buona volontà ed adattabilità. Lavori del genere ce ne sono quasi sempre, basta solo sbattersi un po’ nel cercarli. Se però si vuole un lavoro diverso, in ufficio o dove sono richieste alcune skills, il discorso cambia totalmente. Innanzitutto la lingua. Parlare l’inglese ad un livello più che accettabile è la base di partenza. Secondariamente, la concorrenza è alta. Ci sono migliaia di persone madrelingua con molta esperienza in cerca di lavoro. Bisogna armarsi di pazienza e mettersi in gioco. Quello che posso dire per esperienza personale è che nella maggior parte dei casi, la meritocrazia esiste.

Cosa consigli agli italiani in partenza per Londra che cercano un lavoro? Innanzitutto, di essere umili. Le pretese e l’essere schizzinosi nei confronti di opportunità di lavoro, sono elementi che non aiutano di certo. Qui è apprezzato, e spesso dato per scontato, il rimboccarsi le maniche e lavorare. A chi parte dall’Italia, consiglio caldamente di avere un minimo di conoscenza dell’inglese e di essere disposti a partire dal fondo: cameriere, barista, lavapiatti ecc.

Si possono trovare lavori in cui basta parlare italiano, ma senza l’inglese si fa poca strada. Per chi invece non vuole partire dalle basi, spero per loro che abbiano un ottimo inglese, un curriculum “che spacca” o che conoscano qualcuno che possa prepararli al meglio, per essere più competitivi e pronti a mettersi in gioco sul mercato inglese.  Consiglio insomma CV&Coffee!

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