Flavio: Croupier

Foto FlavioNome: Flavio

Età: 21

Italiano di: Vittoria (Provincia di Ragusa)

Professione: Supervisor e Sales assistant presso A&Z Electronic and Hardware, un negozio di ferramenta in Mayfair, nei pressi di Regent’s Street.

Qual è il tuo percorso di studi? Tecnico dell’industria elettronica.

Quando hai deciso che era il momento di trasferirti all’estero? E’ successo tutto molto in fretta, non è stata una decisione maturata nel tempo. Cercavo lavoro e continuavo a vedermi sbattere in faccia porte su porte, senza nessuna prospettiva che qualcosa potesse cambiare in fretta, quando i primi di Maggio la mia ragazza, più per scherzo che per altro, pronunciò la frase: ”Perché non te ne vai a Londra allora?”. Avendo un amico che per studio già viveva lì l’ho presa in parola ed ho colto la palla al balzo: dopo 15 giorni ero già sul mio aereo per il Regno Unito.

Perché proprio Londra? Sarà una risposta banale lo so, ma ho scelto Londra perché è una città impressionante per il numero di opportunità lavorative che ti offre, oltre ad essere molto vicina all’Italia. Un mondo di opportunità a meno di tre ore di aereo da casa!

Che conoscenza avevi dell’inglese al tuo arrivo? Quasi zero, avevo solo delle nozioni di inglese tecnico-elettronico apprese durante il percorso scolastico, per il resto praticamente il nulla!

Cosa hai fatto appena arrivato in UK, non eri terrorizzato dall’impossibilità di comunicare in inglese? Mi sono messo letteralmente le mani nei capelli (ride) troppo scioccato dall’immensità della capitale. Passato lo stupore iniziale, mi sono subito dato da fare per iniziare un buon corso di inglese, precisamente alla famosa Challan School. La scuola è durata un mese durante il quale non ho cercato lavoro per questioni di tempo, ma non è stato tempo perso: questo primo periodo dedicato allo studio della lingua mi ha aiutato a gettare le basi per iniziare a parlare un discreto inglese. Finito il corso è iniziata l’infinita trafila dei CV.
Per quanto riguarda il pernottamento, invece, non ho avuto problemi. Come ho già detto, avevo un amico che mi ha ospitato per i primi dieci giorni della mia avventura, consigliandomi poi un’agenzia di sua conoscenza (New Place) che mi avrebbe aiutato a trovare una sistemazione tutta per me.

Quale è il tuo sogno? Molto semplicemente, riuscire a dimostrare di poter vivere da solo e di farcela con le mie forze senza chiedere niente alla mia famiglia, magari riuscendo ad acquisire esperienza ed ottenendo una buona paga (utopia nel nostro Paese) con la quale potersi togliere qualche sfizio. Se proprio devo essere più specifico, il mio sogno è quello di diventare un Croupier giramondo, e sto già cominciando a lavorarci su, prima di tutto migliorando il mio inglese.

Quali sono le maggiori difficoltà riscontrate al tuo arrivo? Sicuramente come ho già detto la lingua; il non poter comunicare con nessuno è davvero un’esperienza che ti mette alla prova, ma che allo stesso tempo ti tempra. Poi la grandezza di questa città, immensa se confrontata ai 70000 abitanti del paese da cui provengo. La differenza dello stile di vita per quanto riguarda gli spostamenti è spiazzante; si passa dall’usare la macchina ogni giorno al doversi affidare unicamente al groviglio infinito dei mezzi pubblici londinesi, un altro mondo!

Raccontaci un po’ della tua esperienza… come hai trovato il tuo attuale lavoro? Tutto molto casualmente: un giorno per strada un ragazzo italiano mi ha chiesto se avevo da accendere, abbiamo cominciato a scambiare due parole e dopo avergli spiegato la mia situazione mi ha indirizzato in un negozio in centro che cercava personale. Sono andato a lasciare il mio CV di venerdì mattina e già il lunedì, dopo una stretta di mano, ho iniziato il mio nuovo lavoro.

Ho lavorato con sudore e fatica, svegliandomi all’alba e lavorando con serietà, ma il mio impegno è stato premiato. Dopo quattro mesi sono stato promosso al ruolo di Supervisor.

E il mio boss mi ha già riferito che le sorprese per me non sono finite, chissà…

Velocemente, ci spieghi in cosa consiste il tuo lavoro da Supervisor? Bè, ho diverse responsabilità; gestisco da solo il materiale in arrivo dalle delivery, dirigo il team durante il normale servizio ai clienti ed infine faccio il conteggio di chiusura cassa a fine giornata. Non male per uno che non conosceva nemmeno una frase di inglese fino a 6 mesi prima!

Qualche consiglio agli italiani che sono in partenza per il Regno Unito senza una minima conoscenza della lingua. Cosa non deve proprio mancare prima della partenza? La buona volontà prima di tutto, poi una discreta base economica che ti dia una sicurezza se le cose non dovessero andare troppo bene all’inizio. Seguire subito un buon corso di inglese (non necessariamente costosissimo) è fondamentale, e non solo per imparare la lingua. Conoscere altre persone che stanno vivendo la tua stessa esperienza ti aiuta a creare una prima rete di contatti utili con cui scambiare informazioni e aiutarsi a vicenda.

Dove vedi il tuo futuro tra 10 anni? Se non a Las Vegas, in qualche altro importante Casinò in giro per il mondo, a guadagnare una montagna di soldi (ride).

No dai, non so dove, ma sicuramente a godermi la mia famiglia, realizzato e felice!

Articolo di Ugo Mignola