Alessia Affinita ci spiega come aprire una start-up in UK

Con l’aumento esponenziale delle presenze italiane a Londra e in UK in generale, sono sempre di più le persone che vogliono provare ad avviare una propria attività nel Paese che li ospita. Ma come si fa? CV&Coffee ha incontrato Alessia Affinita, fondatrice di The Italian Community e creatrice di Idea 188, agenzia di marketing e comunicazione, sempre su suolo londinese, che ci aiuterà a capire come aprire una start up. Alessia, italiana di successo a Londra, e recentemente tra i vincitori degli Iba Awards, è una profonda conoscitrice della comunità londinese per cui ha creato uno strumento utilissimo a facilitare lo scambio domanda-offerta per il mercato italiano.. non solo in UK.

Per cominciare, le chiedo allora che cos’è The Italian Community e come è nata questidea.

The Italian Community è un servizio di business directory che aiuta la ricerca di prodotti e servizi italiani in UK. Da un lato quindi offre visibilità alle attività già aperte in UK facilitando, sia coloro che sono già in Inghilterra, sia quelli che sono in possesso delle dovute autorizzazioni per distribuire all’estero ma risiedono in Italia: anche loro infatti, possono avvalersi dei nostri servizi di supporto lavorando su suolo inglese ma permettendo alle risorse, di rimanere in Italia. Credo infatti che, specie in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, sia importante valorizzare il nostro mercato senza per forza incentivare le persone a partire. Il nostro target sono quindi gli italiani in UK, gli italiani in Italia e gli italofili, coloro cioè che sono interessati non tanto ai prodotti “made in Italy” ma a quelli made by Italians. La nostra comunità infatti, acquista sempre più prestigio e sono molti quelli che vogliono accedere ai prodotti e servizi che noi possiamo offrire. L’idea di The Italian Community nasce quindi, da un’esigenza specifica: l’assenza di un market place di riferimento sia per gli italiani che vivono in UK ma anche per quelli che sono intenzionati ad  internazionalizzare il loro business dall’Italia. La business directory, copre questo gap ed elimina il passaparola. Con questo strumento quindi, nel momento in cui si cerca un’attività, non so per esempio un dentista italiano, basta effettuare la ricerca sul sito ed è fatta. Così colui che è alla ricerca di un servizio lo trova immediatamente e allo stesso tempo il business alla ricerca di clienti ha la visibilità di cui ha bisogno nel suo target di riferimento, quello italiano.

Qual è limportanza di questo strumento?

Al di là dell’effettiva utilità a livello di business, ritengo che sia ora di valorizzare litalianità. La nostra comunità a Londra e in UK, è aumentata di molto ma siamo sparsi ovunque e abbiamo bisogno di compattarci per renderci più forti, diventare un organismo più omogeneo e operare attraverso canali di collaborazione che possono solo agevolarci in una terra, straniera, ma che ama i nostri prodotti. The Italian Community è a tutt’oggi una start-up che ha dimostrato subito di avere grandi potenzialità e il fatto che, per alcuni aspetti, in qualche modo faccia da collante per la comunità italiana ci riempie di orgoglio.

Parliamo di start-up dunque. Cosa serve per aprire unattività?

Il primo fondamentale step è avere una buona idea. Che vada a coprire un gap nel mercato oppure no, non è necessariamente importante ma, per creare le condizioni necessarie perché l’idea funzioni dobbiamo immediatamente creare un business-plan che sarà lo strumento che fa la differenza. Il business plan è una mappa che ci indica dove siamo al punto di partenza e dove vogliamo arrivare ma ci indica anche il percorso che dobbiamo fare per raggiungere i nostri obiettivi. Anche l’idea migliore, se non è sostenuta da una mappatura chiara, è destinata a morire. È il business-plan a decidere il successo di un’idea.

Dunque ho una buona idea ed un ottimo business plan. Cosa faccio ora?

Chiave fondamentale per succedere è la scelta del team. Come diceva il grande Steve Jobs: “Hiring the best is your most important task. La ricerca delle giuste risorse che ci affiancheranno nel nostro progetto è una fase importante e include anche l’eventuale scelta di partnerships. Bisogna valutare esattamente di cosa abbiamo bisogno e assicurarci di investire nelle giuste risorse umane.

Dopo di che, sempre parte di questa fase e forse tra gli stage più importanti è il networking. Conoscere le persone giuste è assolutamente fondamentale e cioè entrare in contatto con coloro che possono condividere punti del nostro progetto: parliamo di potenziali collaboratori, partner, finanziatori, organizzazioni e sponsor. Attraverso il contatto con realtà diverse dalla nostra, ma che possano sposare il nostro progetto, avremo modo sia di avere uno scambio e quindi migliorare il progetto stesso, sia di renderlo più competitivo. Attraverso il networking avrai per esempio modo di conoscere media sponsor disponibili a dare visibilità alla nostra attività o finanziatori che vogliano partecipare dal punto di vista economico. In Inghilterra e non solo, esistono molte realtà a supportare le start-up, parliamo di accelerators e varie organizzazioni che si occupano proprio di questo: finanziarie realtà valide nella fase precedente al lancio.

Di cosa altro abbiamo bisogno quindi a questo punto?

Altra parola chiave di questo percorso verso la concretizzazione dell’idea è il piano marketing. Nel caso di attività che prevedano un ambiente fisico (magari un ristorante, un locale, un ufficio..) prima di attivare questa fase, bisogna essere certi di aver trovato la location giusta. Purtroppo a volte questo è lo scoglio più duro che richiede maggior tempo ma che è fondamentale fare prima di passare alla fase marketing. Quindi una volta che sappiamo dove sarà aperta la nostra attività dovremo pensare ad una buona strategia per promuoverla. Un sito web accattivante è importantissimo, mentre fondamentale è la creazione di una brand-identity forte, per esempio avremo bisogno di un logo che vada a contraddistinguerci dai potenziali competitors.

Con unidea buona supportata da un ottimo business plan, un fantastico team e le risorse di cui ho bisogno e che ho trovato attraverso il networking, ho la location ed un piano marketing messo a punto.. Sono pronta?

Ovviamente dipende dalla natura del progetto. A seconda del tipo di start-up infatti potremmo avere bisogno di diverse autorizzazioni, insomma bisogna informarsi di cosa necessitiamo dal punto di vista burocratico ma in UK è abbastanza semplice, basta visitare il sito gov.uk e seguire le istruzioni. Fatto questo siamo pronti alla prima fase del progetto.

Prima fase?

Ogni progetto ha almeno tre fasi:

1-Lancio

2-Ottimizzazione

3-Espansione

Parlando di start-up dunque, la fase 1 è quella su cui ci si deve concentrare ma sempre con un occhio alla fase 2.

In questo momento è importantissimo la divulgazione di informazioni sul nostro progetto, la scelta dei media giusti su cui pubblicizzarci. La parte PR è anche molto importante e prevede un grande investimento di tempo ed energie per fare una ricerca di tutte le realtà media che possano veicolare il nostro annuncio. Possono essere testate della vecchia generazione (giornali, riviste,..) o della nuova quindi sul web, ma bisogna fare in modo che la nostra start-up sia conosciuta il più possibile.

Quindi sono pronta ora?

Ora inizia il lavoro vero. Importantissimo è non dimenticarsi mai che aprire una start-up richiede grande forza di volontà, spirito di sacrificio ed un percorso che, specie all’inizio, è tutto in salita ma questo fa parte del gioco. Bisogna crederci e se il progetto è valido, il successo è garantito.

Ringrazio Alessia per aver messo a nostra disposizione la sua esperienza e mentre torno a casa, quasi quasi mi viene voglia di aprirla anche io una start-up… Voi avete idee? In bocca al lupo!

 Articolo di Cristina Carducci – Londrachiamaitalia (@LondrachiamaIta)