Quanti soldi servono per progettare una partenza a Londra?

Carlo è un trentenne di Roma che dopo parecchi ripensamenti ha maturato la decisione di partire per Londra in cerca di fortuna; ha lavorato duramente negli ultimi mesi per potersi permettere questa esperienza, e alla fine con zaino in spalla e millecinquecento euro in tasca comincia questa nuova avventura: per prima cosa deve trovare un biglietto aereo che non costi molto.

Cerca sui soliti portali online che si usano in questi casi sperando che una compagnia low cost presenti un’eccezionale offerta dell’ultimo secondo; purtroppo i prezzi delle canoniche EasyJet e Ryanair sono aumentati parecchio negli ultimi anni, ed essendosi ridotto troppo sotto, Carlo arriva a pagare ben 100 Euro per un biglietto di sola andata.

Preso l’aereo, il viaggio fila liscio, ed il nostro amico atterra finalmente a Londra, aeroporto di Stansted; è ora di cena e comincia ad avere un certo languorino, prende un panino da Subway, in fondo costa solo 3 Pounds ed è compreso di bibita! Il bus che arriva in città invece viene 9 Pounds; un po’ tantino ma è l’unica possibilità che gli si presenti davanti al momento, per non rischiare poi di rimanere appiedato di notte, in strade che non conosce.

L’ostello l’ha già prenotato su internet, un vero affare. 120 Pounds per 10 notti… certo dovrà condividere un alloggio con sette sconosciuti in una stanza cadente, ma almeno si trova nel centro città in una zona nevralgica per la ricerca del lavoro! Per arrivarci però deve prendere la metro, e per un biglietto la macchina automatica ingurgita ben 4 Pounds e 50! Forse sarà meglio informarsi su qualche abbonamento per domani, questi mezzi pubblici sembrano fatti d’oro…

Il giorno seguente Carlo si sveglia quindi presto e di buona lena si mette subito all’opera; prima provvede all’abbonamento a metro e bus per zona 1 e 2 e acquisto di Oystercard per 30 Pounds e 40, poi si procura una scheda sim inglese (per avere il numero da poter mettere nel CV) caricandola con 20 Pounds.

Finito con questi primi fondamentali step, il nostro amico sfrutta questo iniziale periodo a disposizione per cercare subito lavoro e casa, e per sua fortuna riesce nell’impresa abbastanza velocemente. Dopo alcuni buchi nell’acqua nella ricerca di una sistemazione (vere e proprie topaie a prezzi esorbitanti) decide finalmente di rivolgersi ad un’agenzia, che gli trova una stanza doppia in zona 3; non è la casa dei sogni ma per lo meno è un inizio, e in fondo costa 75 Pounds a settimana con tutte le bollette incluse. Di certo meglio di quello schifo di ostello.

Una volta firmato il contratto arriva però la sorpresa; per entrare in casa Carlo non solo deve pagare due settimane di fitto, ma provvedere per due settimane ulteriori di deposito più una tassa dell’agenzia equivalente a 100 Pounds, per un totale di 400 Pounds solo per mettere piede dentro casa.

Pare che dovrà spolpare la sua sempre più povera carta italiana a questo giro. Da oggi dovrà inoltre fare attenzione alle spese del cibo; essendo stato in un ostello, per i primi dieci giorni ha sempre mangiato fuori. Certo, non si parla di ristoranti di lusso ma di un boccone veloce nella variegata foodstreet londinese, orientativamente 150 Pounds e un fegato rovinato da troppi fast food e kebab. Meno male che non ha perso altro denaro visitando i musei!

A qualche pinta con gli amici italiani invece non può assolutamente rinunciare, un’altra cinquantina di Pounds volate tra una London Pride ed una Foster.

Fortunatamente dopo la prima settimana di giri con CV in mano arriva anche l’agognata chiamata per il lavoro: Kitchen Porter (lavapiatti per gli amici) in una grande catena di ristoranti, paga misera ma tante ore settimanali garantite. Inizierà quindici giorni dopo essere atterrato, e riceverà il primo stipendio solo dopo due settimane. In sostanza per il primo mese dovrà contare solo sui soldi portati dall’Italia.

E da questo punto di vista è arrivato davvero agli sgoccioli, considerando che ha dovuto rinnovare l’abbonamento ai mezzi per le restanti tre settimane (90 Pounds), comprare il cibo, stavolta cucinato frugalmente in casa (100 Pounds) e acquistare tutto l’armamentario per completare la nuova camera, come un mobiletto, le coperte e le lenzuola (50 Pounds).

A questi ci aggiungiamo, infine, un altro centinaio in spese di svaghi vari.

Tirando le somme del suo primo mese, Carlo ha speso orientativamente una cifra vicina ai 1300 Euro, che sono tanti anche a causa del cambio sfavorevole rispetto alla sterlina, ma è quantomeno riuscito a rimanere nel budget con il quale era partito, vivendo comunque in maniera dignitosa.

Comincia così la sua avventura a Londra, e come per lui, quella di tanti altri che con spirito di adattabilità e sacrificio hanno iniziato (chi con più fortuna, chi con meno) questo difficile ma appagante cammino.

A Carlo e a tutti i futuri Carlo auguriamo buona fortuna per questa esperienza unica, e consigliamo di evitare troppi calcoli inutili prima della partenza: Londra è una città costosa, e come tale va trattata preventivando che non sempre tutto fili perfettamente liscio!

In bocca al lupo!

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