Claudia: Digital Marketing

CB

Nome: Claudia Bucello

Età: 28

Professione: Studentessa e Marketing professional, alla ricerca di nuove opportunità di lavoro

Percorso di studi: Dopo il corso di laurea triennale in Economia per le arti, la cultura e la comunicazione, ho proseguito con un corso di laurea specialistica in Management, entrambi all’Università Bocconi. Dopo tre anni di lavoro in Italia, sono arrivata a Londra per specializzarmi in Digital Marketing: mi sono quindi iscritta ad un corso professionale alla London School of Marketing, dove sto ultimando il CIM/CAM Diploma in Digital Marketing.

Da quanto tempo vivi a Londra e perchè ti sei trasferita qui? Vivo a Londra da 4 mesi. Era da tanto tempo che desideravo fare un’esperienza all’estero: amo viaggiare, ma non avevo mai vissuto all’estero per un lungo periodo. Non ero entusiasta del lavoro che avevo in Italia e così ho deciso di rischiare, licenziarmi e trasferirmi qui! Perché Londra? Innanzi tutto per la lingua: voglio imparare BENE l’inglese. Essendo cittadina italiana, in Inghilterra non si pone il problema del visto, che invece avrei avuto negli Stati Uniti. Poi perché è una città multiculturale e che offre tantissimo per tutti i gusti. Infine perché in Europa è una delle città che sta soffrendo meno la crisi e nel Digital Marketing offre più stimoli e opportunità che altrove.

Che conoscenza avevi dell’inglese al tuo arrivo? Buona. Onestamente credevo che avrei riscontrato più difficoltà, ma una volta qui mi sono resa conto di riuscire a parlarlo piuttosto fluentemente!

Attualmente lavori? Al momento no: per i primi mesi mi sono concentrata sullo studio e sulla ricerca di un lavoro nel mio campo specifico.  Adesso che ho praticamente terminato, sto intensificando la ricerca. Credevo in tutta onestà che sarebbe stato un po’ più semplice trovare lavoro nel mio settore, invece la ricerca si sta rivelando più dura del previsto. Qui ci sono tante opportunità (sicuramente più che in Italia), ma c’è anche molta competizione. Questo però non significa che ho intenzione di mollare! Nel frattempo cercherò anche qualche altro tipo di “lavoretto” temporaneo.

Quali sono le maggiori difficoltà riscontrate a Londra? Probabilmente proprio quella del lavoro. C’è molta competizione, per cui la ricerca richiede tempo e costanza. A parte questo, onestamente non posso trovarne altre. Sicuramente occorre spirito di adattamento: il mio stile di vita è relativamente peggiorato rispetto a quello che avevo a Milano, dove avevo i miei migliori amici, una casa mia, la macchina, ecc. Adesso pago uno sproposito per condividere l’appartamento con 3 persone, mi sposto sempre con i mezzi pubblici e sono lontana da famiglia e amici storici. Non posso però parlare di difficoltà in questo senso: se si affrontano con lo spirito giusto, sono tutte novità stimolanti e che arricchiscono, non le vivo come rinunce, ma come esperienze di vita e al momento non ho alcuna intenzione di tornare indietro a breve! Tanto per dirne una: vivo con due giapponesi e un cinese!

L’aspetto più brutto a mio parere è che se da una parte è una città multiculturale, dall’altra è di passaggio: la maggior parte delle persone (me compresa) non la vede come la destinazione della vita, quindi capita spesso che tornino ai propri Paesi di origine. In quattro mesi ho già visto partire due amici!

Qualche consiglio agli italiani che sono in partenza per Londra e cercano lavoro nella capitale inglese? Qualcosa che credi non possa mancare nella ricerca lavoro? Innanzi tutto quello di partire con una mentalità aperta e di cercare di vivere appieno l’esperienza internazionale: NON costruirsi la propria piccola Italia a Londra, ossia non vivere con italiani, non socializzare solo con italiani, non mangiare solo cibo italiano. E’ difficile perché in questa città probabilmente ci sono più italiani che inglesi, ma Londra è troppo multiculturale ed esplosiva per non approfittarne!

E’ assolutamente un’esperienza che consiglio: probabilmente è meglio farla subito dopo la laurea, prendendosi un periodo di pausa (comunque utile, sia ai fini dell’inglese che dell’esperienza di vita in sé), oppure ancora meglio fare proprio l’università qui. Detto questo, credo non sia mai troppo tardi.

Per quanto riguarda il lavoro, difficile dirlo perché sono ancora alla ricerca: sicuramente non demoralizzarsi! Nel mio campo la ricerca e’ praticamente un lavoro a tempo pieno, bisogna impegnarsi e controllare costantemente cosa offre il mercato. Fondamentale essere flessibili e adattarsi al contesto culturale differente. E’ importante avere un buon livello di inglese, ma buono non significa necessariamente perfetto: qui sono abituati a persone che arrivano da tutto il mondo e che non parlano perfettamente. Mi e’ capitato di fare dei colloqui con “esaminatori” che parlavano l’inglese peggio di me!

In assoluto comunque non possono mancare la determinazione e la tenacia.

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