Matias: Lavorare a Londra grazie a CV&Coffee

Matias si è trasferito a gennaio 2014. La decisione di andarsene dall’Italia l’aveva presa già alla fine dell’anno scorso, quando cominciava a capire che non aveva alcuna possibilità di crescere professionalmente, nonostante i numerosi sforzi e sacrifici fatti. La scelta della Gran Bretagna è stata determinata dal fatto che aveva già un’amica che da anni viveva a Manchester e perché sperava di poter avere più opportunità per dimostrare il suo vero valore.

Che conoscenza hai dell’inglese? 
Credevo molto buona. Ho studiato inglese sin dalle scuole medie fino all’Università dove mi sono laureato in Lingue straniere, nonostante ciò l’impatto è stato molto duro perché non ero abituato a dialogare con gente che non avesse un accento “scolastico”.

Quali sono le maggiori difficoltà riscontrate a Londra fino ad ora?
A parte qualche piccolo problema linguistico iniziale, mi sento abbastanza fortunato nel dire che non ho riscontrato significative difficoltà finora. Aver avuto una amica fin dall’inizio mi ha aiutato a integrarmi e a superare facilmente tutti i problemi di ambientamento, anche da un punto di vista burocratico. Ho trovato subito un gruppo di amici e questo aiuta nei momenti più difficili. Così come per il lavoro, ho passato il primo mese mandando CV da tutte le parti e dopo nemmeno un mese ho trovato impiego in un’azienda.

Perché ti sei rivolto a CV&Coffee?
CV&Coffee mi è stato suggerito perché potessi avere un CV che fosse efficace nel mercato del lavoro inglese. Quando stavo organizzando il mio trasferimento ho raccolto il maggior numero di informazioni sull’Inghilterra e il suo sistema per non trovarmi impreparato e non perdere tempo una volta arrivato qui. CV&Coffee mi è stato molto utile per poter essere selezionato e presentarmi nel miglior modo possibile ai recruiters.

Quali sono i principali cambiamenti che hai notato sul tuo CV?
Innanzitutto, ciò che ho notato è che il nuovo CV risalta le mie caratteristiche e le mie capacità, ciò che in termini pratici so fare e chi sono, in modo che il recruiter abbia la possibilità di inquadrarmi e capire nell’immediato se posso essere un elemento utile per il lavoro in questione. Dopo vengono i dettagli sulle esperienze lavorative precedenti e sull’istruzione. Quando ho visto il nuovo CV, ho capito che non ne avevo mai scritto uno nel modo giusto. Di solito, la parte sulle mie capacità e attitudini veniva messa sempre in fondo e riempita con frasi di circostanza. Ho avuto sempre l’impressione che contassero più i titoli e lavori precedenti che le mie capacità. Un’altra cosa che ho notato è l’importanza e la precisione della cronologia delle esperienze passate, per le quali si richiede anche il mese di inizio e fine delle attività.

Quali risultati hai notato dopo aver fatto il CV con CV&Coffee?
Ciò che ho notato con il nuovo CV è che avevo uno strumento che mi rappresentava in maniera fedele. Mi sentivo più sicuro quando lo presentavo e quando lo commentavamo insieme al recruiter durante un colloquio di lavoro. Quando sono stato chiamato, le persone con le quali ho fatto i colloqui avevamo già un’idea precisa di me e di quello che potenzialmente potevo dare all’azienda. Non credo sia un caso che dopo nemmeno un mese abbia trovato lavoro presso un’azienda di livello internazionale.

Consiglieresti a un tuo amico di rivolgersi a CV&Coffee? 
Certamente, credo che il servizio che offre CV&Coffee è ciò che a molta gente manca quando tenta una nuova esperienza lavorativa all’estero. Mi riferisco anche ai consigli e alla preparazione per la stesura della Cover Letter, un altro strumento fondamentale per la ricerca del lavoro. Grazie alle indicazioni fornite da CV&Coffee, CV e Cover Letter sono un ottimo biglietto da visita.

Qualche consiglio agli italiani che sono in partenza per Londra e cercano lavoro nella capitale inglese?
Molta gente in Italia è convinta che tutti i proprietari di pub del Regno Unito ci stiano aspettando, che basti prendere quel benedetto aereo e ci faranno il piacere di lavorare per loro giusto il tempo di spendere tutti i soldi che abbiamo messo da parte per successivamente rendersi conto che “Londra è cara”, “a Londra è difficile viverci”, “Non è quello che mi aspettavo”. A parte l’ironia, quello che mi sento di dire è che se un mio amico decidesse di spostarsi a Londra, o in UK in generale, con un progetto che vada al di là dell’esperienza estiva dovrebbe sapere che non sarà facile, che si troverà in un mondo totalmente nuovo e che non capirà subito ma non per questo dovrà rinunciarci. Qui si impara a non sentirsi “imbarazzati” dei propri limiti e punti deboli, ma anzi proprio da questi si dovrebbe ripartire per migliorarsi. Ovviamente, la questione linguistica non è da meno, frasi come “l’inglese lo imparo laggiù mentre lavoro” non hanno senso perché se uno non sa la lingua difficilmente troverà lavoro oppure ne troverà uno in cui sarà sottopagato e magari pure sfruttato. Perciò, se un mio amico volesse provare a venire in UK per lavorare, gli direi di farsi un corso di lingua inglese prima di partire.

Qualcosa che credi non possa mancare nella ricerca lavoro?
Senza cadere nella retorica, non deve mancare la volontà, uno deve essere convinto delle proprie possibilità e capacità. Chi lo farà per noi se non noi stessi? Una cosa che mi piace della cultura anglosassone è che accettano e apprezzano il fallimento. Viene visto come un momento di riflessione necessario per capire i propri limiti, oppure dove si è sbagliato, per cercare di migliorarsi e ritentare fino a quando non si avrà successo. Il fallimento conduce al successo. Ecco, nella ricerca del lavoro bisogna tenere a mente che ci saranno tanti piccoli fallimenti, necessari, ma che ci serviranno a trovare il modo di costruire l’occasione per il nostro personale successo.